Friday, June 5, 2009

Sogni E Incubi

I sogni sono delle ullusioni o dei terribili incubi, tutti abbiamo un sogno nel casseto che varia a secondo delle vicende che affrontiamo, al notro diventare uomini. I sogni vanno tenuti stretti tra il cusciono e la mente umana, ma a volte è difficile trattenerli li e succede che il sogno scappi via lontano e si perda in quello che chiamiamo viaggio della vita, la nostra storia è fatta di sogni e noi siamo il frutto di millioni di granelli di sabbia in questa spiaggia dell'umanità, ogni granello è unito da un filo invisibile che tutti noi possediamo. La condizione umana è semrpe stat alla ricerca di quello che crediamo sia giusto, corretto o indispensabile. Quello che veramente cerchiamo sono certezze che possono essere economiche oppure di benessere interno. Se quella notte di settembre avessi dato più forza al mio istinto e più convinzione alla mia mano ora non sarei qui a condividere parte della mia anima con voi. Nessuno è certo del suo futuro e di quanto ancora calpesterà la terra nella quale si trova, ma io sono già sicuro di tutto questo e non perchè sono o mi sento un dio, nessuno può dirlo che cosa pensiamo veramente e chi siamo veramente, ma io conosco già il mio percorso e penso che poco possa cambiarlo se non un nuovo elemento di stimolo esterno che manca e che al momento si trova solo nel fondo di un sorriso e nell'oscurità di due occhi innocenti.

Io odio i sogni, per quello dormo poco o meglio non dormo come tutti... quando mi corico nel mio letto sono sicuro che niente può svegliarmi se non il mio bioritmo e sono sempre più contento quando non mi ricordo quello che ho sognato perchè ogni volta che ricordo il pensiero notturno mi sveglio sudato e pieno di preoiccupazioni anche se ho sognato qualcosa di perfetto e rilassante.

Non credo che esista un dio e se esiste lo vedremo poi, ma sono convinto che noi non siamo qui per caso e che non è la prima volta che siamo qui, in alcuni casi siamo solo la rivisitazione della nostra stessa vita cioè quell che stiamo facendo lo abbiamo già vissuto solo che al momento della nascita non ce lo dimentichiamo e nel caso stessimo rivivendo la nostra vita forse è solo perchè qualcosa nel primo giro di questo nastro non è andato come doveva andare e forse dobbiamo correggerlo a nostro modo. Ma dove abbiamo sbagliato?

Una cosa è certa... siamo noi a decidere fino a quando vivremo e non il destino.

Mat

Educare Un Figlio...

Dialogo con mio figlio... quello che non ho...

"Figlio mio...

Ricordati che nella vita non conta quanto in alto si arriva, ma la felicità che si può ottenere...

Non serve avere una vita straordinaria per essere speciali, per coloro che ti vuogliono bene sarai sempre qualcosa di meraviglioso.
Non c'è bisogno di essere spericolati per avere una vita particolare, si possono avere esperienze trasgressive anche con una vita regolare e onesta. Non farti mai dire che sei un fallimento, non esistono i falliti, ma solo persone che si arrendono a loro stesse.
Si forte nei momenti che contano e trattieni l'orgoglio quando vedi che dovresti tirarlo fuori. Impara a domane il tuo carattere e le tue espressioni. Ricordati che le persone si giudicano non da quello che hanno, ma per quello che sono dentro. Ci saranno donne che ti prenderanno in giro, tu trattale sempre con i guanti e se ti faranno male non augurare mai il loro male. Tieni sempre a mente questa frase fatta -Per una porta che si chiude, c'è sempre un'altra che si apre- ma ricordati che non sempre si riesce a vederlo nell'immadiat futuro.
Non insultare mai nessuno per la sua diversa credenza politica, religiosa, ideologica o fisica... mai odiore quello che è diverso, impara a conoscerlo e vedrai un mondo nuovo, ti si apriranno gli orizzonti e le chiavi di lettura con gli altri saranno immense rispetto a coloro che si chiudono nelle loro quattro mura.

Evita le cattive compagnio e se le frequenti ragiona sempre con la tua di testa e non con quella della massa... se finisci nei guai fai in modo di tirartene fuori da solo, molte volte gli amici che pensi che siano veri ti girano le spalle proprio quando ti trovi in situazioni pericolose o controverse... Non fare mai uso di drogre e abuso di alcolici che è la peggior cosa che puoi fare al tuo corpo...

Non prendermi mai come esempio perchè quello che ho fatto io da ragazzo, non è un bel modello da seguire e devi solo pensare al tuo bene...

Tieniti stretto quello che conquisti con fatica e lascia sempre un po' di spazio nel tuo cuore per allevare sogni che possono apparire impossibili, vedrai con il tempo che tutto si può fare e ottenere, basta crederci con tutto il curo e mai smettere di portare avanti i tuoi pensieri... le chimeree i limiti esistono per essere superati, l'estremo è solo una linea ideologica che possiamo alzare o abbassare solo con la forza della nostra mente..."

Libertà? Si... Forse è Partecipazione...

Mio fratello: "Matteo, ma io devo andare a votare? per chi voto? ma quasi quasi non vado a votare, faccio male?"...

Io: "Lapo... puoi votare chi vuoi e devi votare pensando con la tua testa, mi rendo conto che è difficile alla tua età capire qualcosa di politica, ma ricordati una cosa fondamentale. Non votare vuol dire non prendere decisioni e quindi lasciare che gli altri decidano per te, quindi poi non ti puoi lamentare se una decisione è giusta o sbagliata secondo il tuo pensiero. L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro e questo lo dice il primo articolo della costituzione e questo vuol dire che tutti possono scegliere quello che vogliono in maniera pacifica. Ricordati che il diritto al voto lo devi vedere come un dovere di ogni singolo cittadino... quindi fai le scelte che vuoi, ma perfavore vai a votare perchè ricordati... la libertà è partecipazione"

Non voglio influenzare nessuno non ho assolutamente nessun vantaggio, ma voglio che sia ben chiaro che al mondo d'oggi c'è un problema di fondo, quello dell'informazione dell'importanza del voto nei giovani... i ragazzi che vanno a scuola sono bombardati da materie interessanti, ma non esiste una vera educazione a livello di vita sociale. Noi che un domani saremo educatori o lo siamo già dobbiamo pensare che quello che facciamo oggi si riscuoterà nel futuro dei nostri figli... che mondo gli lasciamo? che educazione gli daremo?

Vi lascio con un video che spiega molto bene il discorso della libertà...

Friday, January 16, 2009

nella notte...

Crisi economica? - parte I ?

Di recente su un forum è apparsa una discussione dove una nota multi-nazione del settore informatico ha dichiarato che in questo periodo farà dei tagli al personale... la mia risposta è stata contenuta per via delle regole del forum, ma voglio mostrarvi una parte della mia risposta e ampliarla.

Relativo all'azienda

- Stiamo parlando di una multinazionale e come tutte le multinazionali è normale che alcuni tagli siano visti in chiave "necessaria", fa scalpore questa chiusura perché avviene in un momento di economia globalizzata non piacevole, ma in ogni caso avrebbero licenziato del personale che sia del 5% o 10% o altra percentuale. Quando un'azienda fa tale scelta bisogna valutare anche il momento, come ha già detto qualcuno hanno preso la palla al balzo... in altre situazioni (anche realtà più piccole) per non pagare una liquidazione o far si che il dipendente consegni di "sua spontanea volontà" le dimissioni le aziende metto in giro voci come "chiusura" o "cessione di attività" in questo modo il personale fa le sue scelte personali quando magari è solo un sistema per permettere alla società di disfarsi di elementi non graditi o applicare un cambio generazionale/produttivo nel personale stesso.

- Di quale settore dell'azienda stiamo parlando? è un dato noto/dichiarato? sviluppatori o altre figure? In quale regione o parte del Mondo? Non sembra, ma anche tale fattore è importante per capire alcune cose, non dobbiamo dispiacerti molto per le famiglie dei dipendenti, ma di dove sta accadendo il tutto... succede in USA? ok allora vuol dire che qualcosa non va proprio visto che in un sistema eco-mercato moderno come il nostro sono alcuni Paesi che dettano le regole e se non va bene li allora va male un po' ovunque... succede in Thailandia? allora è un'altro discorso... e così via. (certo umanamente poi pensiamo anche alle famiglie, non pensate che io sia un mostro di malignità e basta).

- Sempre sul discorso precedente... quanti dei dipendenti delle nuove aziende incorporate hanno perso il posto ora e non immediatamente perché considerati sostituibili?...

- Boicottare una multinazionale come A****** è quasi impossibile per una questione molto semplice... la sua diffusione negli anni grazie alle versioni non regolarizzate. Dovrebbero si abbassare i prezzi, ma non è possibile se su 100 utenti 90 non dicono niente perché pagano in tranquillità o lo hanno pagato a suo tempo e tengono in studio una versione non regolare... in ogni caso saranno rischi loro su altri fronti, ma molti fanno così.

- I corsi hanno un costo, ma in alcune regioni esistono dei progetti finanziati (Comunità Europea, Regione, Provincia, ecc...) per "stimolare" le aziende a far specializzare i propri lavoratori oppure finanziamenti particolari per quelle classi considerate disagiate o del futuro (disoccupati, studenti, ecc...) e molte volte (il 110% dei casi) sono a fondo perduto, è solo una questione di non informazione e di posizione geografica.

CRISI ECONOMICA

- Questa è la parte più difficile perché da quel che leggo con molto rammarico molti di voi non hanno idea di cosa sia il mondo economico e di come girino i soldi in esso. Dovete sapere che i soldi in realtà sono i "fanta-soldi" cioè quando parliamo di 1.000 Euro sul nostro conto in banca in realtà quelli non ci sono, sono una somma segnata su un foglio e basta. La stessa cosa succede tra le grandi società o singoli privati che giocano in borsa. Se io ho 1 euro e inizio a scambiarlo nei vari paesi facendolo passare per le borse di Hong Kong, Singapore e poi New York quando tornerà indietro io non avrò 1 euro, ma ben 1.000 Euro... perché? Effetto di speculazione bancaria. L'economia di oggi si basa sopratutto sulle speculazioni che si possono fare in borsa nei vari mercati (legate ai vari titoli e monete con valore di acquisto). Attenzione in economia il valore di acquisto, valore di vendita e valore sono diversi dal valore reale che intendiamo noi (scusate, ma ora non mi metto a spiegarlo altrimenti ci stiamo tutta la notte).

- Il nostro Paese (per esempio) è in crisi, ma non da poco e non per via delle varie forze politiche. La crisi (gonfiata dai mass-media creando molto allarmismo) è iniziata intorno al 1984-86 con l'annullamento della crescita della percentuale dello stipendio medio italiano che si è confermata nel periodo dal 1990-95 arrivando all'apice in questi anni forte anche del fatto che il passaggio Lira-Euro ha segnato di più questo aspetto poichè siamo un paese di furbi e quello che costava 1.000 lire è passato a costare 1 Euro. Non tutto però, ma se andiamo a vedere le statistiche l'aumento di quello che viene definito costo della vita è aumentato dell'80% rispetto agli anni senza la moneta unica.

- I soldi in Italia ci sono e chi li ha non sa come investirli, ma ha la presunzione che tenuti sotto il materasso. Quando ci fu il boom economico, che è andato dal 1960 al 1975-80 circa, molti di quelli che erano poveri/contadini si sono arricchiti mantenendo però una mentalità antica da morti di fame che poi si è trasmessa anche ai loro discendenti che invece di fare come dovrebbe fare una forte classe borghese/manageriale non ha saputo vedere al di là del suo naso. Una delle regole primarie per far più soldi di quelli che si hanno è investire quando le cose vanno male o c'è crisi, perché? Perché permette di acquistare a poco e di rivendere in futuro a molto.

- Bisogna diminuire il superflue ed è vero, ma come si fa a diminuirlo quando in mass-media parlano di trasmissioni come i reality (e qui cito trasmissioni come Amici, uomini e donne, l'isola dei famosi, il grande fratello... ecc...) che non fanno altro di dire a una massa di giovani come vestirsi, cosa comprare e cosa guardare? per essere ok bisogna avere il cellulare hi-tec che il caffè non fa, la maglietta strappata da povero che paghi 200 Euro, il capello sempre a posto e via dicendo... e tutto per cosa? per piacere agli altri... e poi ci lamentiamo se in Italia in quest'anno la prostituzione minorile è aumentata (andate a fare un giro su certi annunci e noterete cose del tipo "sono giovane ho 17 anni, vuoi avere le mie foto nuda? fammi una ricarica del cellulare da 50 euro e te le mando..." ma vi rendete conto?). Il problema che questo effetto di avere tutto per essere accettati si iniziava a sviluppare dagli anni '80 in avanti. La gente che più del dovuto dovrebbe ridursi lo stipendio e investirlo per saldare il deficit il PIL (Prodotto Interno Lordo) del nostro Paese... e guarda caso è gente che dirige tutto che dovrebbe dare l'esempio invece di fare assenteismo o picchiarsi o a mandarsi i vaffa in quelle poltrone di quel palazzo che si trova a Roma (i nostri politici per intendersi).

- In Italia il lavoro c'è... va inventato come in tutti i settori... non possiamo pensare che sarà lui a cercarci o che sarà sempre quello, per creare un commercio bisogna avere "fantasia" e mettere le proprie conoscenze in gioco rischiando perché no... ma certe cose vanno inventate o meglio certi sistemi per permettere che le cose vadano avanti. Io sento la crisi sotto alcune cose, ma sotto altre a volte ci investo e faccio lavori sottopagati o a gratis, ma se le cose vanno bene state sicuri che daranno frutti... in tal caso ci ho rimesso solo e sarò un nuovo povero che si metterà a chiedere l'elemosina. Il problema anche maggiore, specie per gente che inizia a lavorare ora, è che nessuno ti assicura più un posto fisso da dipendente, ma ti assume con un contratto a progetto e quindi molti vantaggi ormai sono persi. Quando alcuni sindacati scioperano la tipa del bar sotto allo studio dove lavoro mi chiede sempre perché io non partecipo... semplice, io sono uno di quelli che viene pagato ad ore quindi se voglio lavorare e guadagnare mi faccio anche 12 ore al giorno altrimenti me ne faccio 2 se non mi presento (anche per malattia) non vengo pagato... Non c'è più il contratto dove puoi fare un tot di ore di malattia e a fine mese prendi sempre lo stesso o se c'è non è per quelle tipologie di contratto che alcune aziende propongono.

- La cosa che mi fa più arrabbiare è quando ci sono persone che hanno rubato milioni in passato e hanno capi di accusa come truffa aggravata e bancarotta fraudolenta eppure sono liberi come degli uccellini il caso più eclatante è quello di un certo Luciano Gaucci il quale non ha solo incasinato una società sportiva e aver messo in ginocchio un bel po' di persone, ma ha pure patteggiato la pena di tre anni per bancarotta fraudolenta e reati fiscali che non verrà scontata in quanto indultata. Cioè oltre ad aver fatto del male e a lasciarlo libero nella Repubblica Domenicana a fare il ricco con i soldi che non sono suoi gli abbiamo anche scontato la pena così se torna in Italia non gli facciamo niente.... E vi ricordate il crack della Parmalat? Tangentopoli? Previti? Il falso in bilancio?.. Ai tempi di mio nonno gli avrebbero messi al muro oppure avrebbero buttato via le chiavi della varie celle...

Ci sarebbero milioni di altre cose su cui discutere, ma non voglio annoiarvi, non voglio dilungarmi più di tanto (il fegato è quello che è) e non è questa la sede per parlarne (se volete informatevi su chi produce l'energia elettrica in Italia, da li capirete molte cose)... Io sono fiducioso del futuro, se eliminiamo gli emo e tutti i bimbomi***a che dovremo sotterrare ed investiamo su quello che realte vale.

Sunday, January 11, 2009

Work In Progress: TANK! TANK! 31-08-1989 - Ricerca Storica

Work In Progress: TANK! TANK! 31-08-1989 - Ricerca Storica

In tutte le famiglie capita di avere dei fratelli con passioni diverse, nella mia famiglia siamo cinque figli (una ragazza e quattro ragazzi) tutti con i propri interessi e passioni e non sempre, per via della differenza di età, riusciamo ad andare d'accordo. È normale... almeno credo... Tempo fa per scherzo dissi a mio fratello che per il suo diciottesimo compleanno gli avrei regalato un carro armato al posto di una Ferrari e da li mi è venuta un'idea fenomenale: “Perché non modellarlo? Perché non creare una scena di guerra e stamparla in stile poster?” Un regalo originale che incontra una delle passioni del mio fratellino, il mondo militare e la guerra. Andando avanti mi sono reso conto che realizzare una sola scena è un po' limitante e dopo tutto il grande lavoro fatto potrei realizzare un piccolo cortometraggio su un tema che non mi affascina, ma un domani mi troverò in situazioni dove devo realizzare qualcosa che non mi piace e allora perché non provare fin da subito? Perché non provare fin dove posso arrivare con qualcosa che non conosco? Un metodo anche per approfondire tutto quello che non so su un settore molto complesso come la realizzazione di un cortometraggio.

Ho iniziato a lavorare sul Tank! Tank! 31-08-1989 (la data è in onore di mio fratello, ndr) agli inizi del febbraio 2007 aprendo un W.I.P. nel forum di grafica italiana treddi.com e diciamo che da allora non mi sono mai fermato. Il lavoro si divide un due grandi fasi: rendering statico – animazione. Inizialmente pernsavo di finire il lavoro entro il 31 agosto 2007, ma i continui impegni lavorativi e privati hanno nettamente slittato la mia time-line quindi mi ritrovo a lavorare su un progetto senza date certe al 100%. Da questo lavoro sto traendo molti spunti e insegnamenti che non pensavo di affrontare o che nel corso dei classici lavori che svolgo non affronto, l'ho preso come uno stimolo per approfondire parti del mio software preferito (3D Studio Max).

In questo periodo mi sono occupato di altro, ma ho messo in moto anche mio fratello in una piccola "ricerca" per informarmi sulle missioni/guerre/conflitti degli Stati Uniti nel 1900 per verificare anche una mia teoria che si è fatta avanti da quando lavoro a questo progetto. Ecco un rapido elenco.

1917-18 1° Guerra Mondiale

La Prima guerra mondiale (per i contemporanei Grande Guerra) fu il conflitto cominciato il 28 luglio 1914 a seguito dell'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell'Impero Austro-Ungarico, compiuto a Sarajevo (Bosnia) il 28 giugno 1914 da parte dello studente nazionalista serbo-bosniaco Gavrilo Princip, e conclusosi l'11 novembre 1918 con la resa della Germania.
La Prima guerra mondiale vide inizialmente lo scontro degli Imperi centrali di Germania e Austria-Ungheria contro la Serbia, il Montenegro, il Belgio e le nazioni della Triplice Intesa: Francia, Regno Unito (con i Dominion) e Russia.
Il conflitto si allargò successivamente a varie altre nazioni.
Entrarono in guerra alleate degli Imperi centrali: L'Impero Ottomano (1914) e la Bulgaria (1915).
Entrarono in guerra alleate della Triplice Intesa: Il Giappone (1914), L'Italia, che lasciò la Triplice alleanza (1915), il Portogallo (1916), la Romania (1916), gli Stati Uniti (1917), Panama (1917), Cuba (1917), la Grecia (1917), il Siam (1917), la Liberia (1917), la Cina (1917), il Brasile (1917), il Guatemala (1918), il Nicaragua (1918) e il Costarica (1918).
Tutti i continenti furono coinvolti, così da poter definire la guerra come "mondiale", per la prima volta nella storia.
Dopo le avanzate tedesche dei primi mesi, il conflitto si trasformò (specie sul fronte occidentale) in una rovinosa guerra di posizione. Il numero degli uomini impiegati e le nuove tecnologie messe in campo dalla Triplice Intesa ebbero la meglio sulla superiore organizzazione militare della Germania.
La guerra si concluse l'11 novembre 1918, quando la Germania firmò l'armistizio con le forze dell'Intesa. Il numero di morti è stato calcolato in oltre quindici milioni. Tanti quanti sarebbero stati i morti per le carestie e le malattie dovute alla guerra, specie in Germania. La guerra fu nello stesso tempo l'ultimo conflitto del passato (guerra di trincea e lenta), ma anche il primo grande conflitto in cui si usarono appieno tutti i mezzi moderni, come aeroplani, mezzi corazzati, sommergibili e le armi chimiche, tra cui il gas.
La Prima guerra mondiale fu anche una delle più importanti concause della Rivoluzione russa.

Questo conflitto segnò anche la fine de "La Belle époque" che è un periodo storico, culturale e artistico che va dalla fine dell'Ottocento e si conclude una trentina d'anni dopo con lo scoppio della prima guerra mondiale. E' stato forse uno dei migliori periodo dell'uomo in cui il passaggio da 1800 ad epoca moderna è stato fondamentale per via di tutte le importanti scoperte ed invenzioni di quel periodo. E' stato anche un catalizzatore ella società consumistica moderna che ha preso appieno il concetto espresso da Calvino molti secoli prima.

Perdite degli USA 4.355.000 mobilitati / 126.000 morti / 234.300 feriti /4.500 dispersi o feriti

1941-45 2° Guerra Mondiale

La seconda guerra mondiale è stato il più grande conflitto armato della storia, ad esso parteciparono nazioni di tutti i continenti. Iniziata il 1º settembre 1939 con l'invasione della Polonia da parte dell'esercito tedesco, si estese progressivamente con l'entrata in guerra di Gran Bretagna, Francia, Italia, Unione Sovietica, Giappone, Stati Uniti e di molti altri paesi di ogni continente. Dopo sei anni di incalcolabili sofferenze e distruzioni, si concluse in Europa l'8 maggio 1945 con la resa incondizionata della Germania e nell'area del Pacifico il 15 agosto dello stesso anno con la capitolazione del Giappone, colpito pochi giorni prima dagli unici due bombardamenti atomici della storia.

Nuove armi, sempre più potenti e distruttive, come la bomba atomica furono sperimentate anche contro la popolazione civile. Parallelamente alla guerra si consumarono altre tragedie, come l'olocausto del popolo ebraico, i massacri di popolazioni inermi ed i devastanti bombardamenti di obbiettivi civili. Le vittime del conflitto, militari e civili, furono decine di milioni; le perdite materiali e le sofferenze delle popolazioni, gigantesche ed incalcolabili, di gran lunga più numerose di tutte quelle accumulate nei precedenti conflitti della storia. Quando nel 1945, la guerra si concluse, ad essa avevano preso parte 61 nazioni ed oltre 100 milioni di uomini; 55 milioni erano state le vittime e buona parte dell'Europa e del Giappone era ridotta a cumuli di macerie.

Questo conflitto segnò la fine di un periodo importantissimo per tutti gli studiosi di design perché è proprio durante "l'intervallo" delle due guerre che sorge un periodo molto prolifero per questo mondo e l'inizio della didattica con la scuola Staatliches Bauhaus (comunemente abbreviata come Bauhaus) nel periodo storico che si colloca come la Repubblica di Weimar (1919-1933) della quale fecero parte brillanti menti come Walter Gropius (fondatore assieme a Mendelson), Josef Albers, Marcel Breuer, Lyonel Feininger, Johannes Itten, Vasily Kandinsky, Paul Klee, Gerhard Marcks, Ludwig Mies van der Rohe, László Moholy-Nagy, Georg Muche, Hinnerk Scheper, Oskar Schlemmer, Joost Schmidt, Lothar Schreyer, Gunda Stölzl, Marianne Brandt.

La nascita dell' Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) il 25 aprile del 1945, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che è un documento, firmato a Parigi il 10 dicembre 1948, la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri e nel campo artistico/culturale la nascita di nuovi movimenti come il neo-realismo italiano per il cinema.

Tra pochi giorni sarà anche l'anniversario (in Italia) della Shoa (26 gennaio) per ricordare le vittime dei campi di sterminio dell'olocausto. Non furono solo gli Ebrei ad essere perseguitati, ma anche altre etnie/generi e spesso ci dimentichiamo di loro e diamo solo voce a coloro che nel loro Paese stanno facendo la stessa cosa in chiave diversa.

Ebrei 5,9 milioni / Prigionieri di guerra sovietici 2–3 milioni / Polacchi non Ebrei 1,8–2 milioni / Rom e Sinti 220.000-500.000 / Disabili 200.000–250.000 / Massoni 80.000–200.000 / Omosessuali 5.000–15.000 / Testimoni di Geova 2.500–5.000 / Dissidenti politici 1-1,5 milioni / Slavi 1-2,5 milioni

1950-53 Corea

La guerra di Corea determinò la fase più acuta della Guerra Fredda, durante la quale il mondo rimase con il fiato sospeso, temendo lo scoppio di un nuovo conflitto mondiale con l'uso delle bombe nucleari, già sperimentate durante la seconda guerra mondiale a Hiroshima e Nagasaki.
La guerra di Corea scoppiò nel 1950 a causa dell'invasione della Corea del Sud da parte dell'esercito nord-coreano, che determinò una rapida risposta dell'ONU: su mandato ONU, gli Stati Uniti, affiancati da altri 17 paesi, intervennero militarmente nel tentativo di liberare il paese occupato ed, eventualmente, rovesciare il governo nordcoreano. All'epoca, in occidente, la guerra venne considerata come una reazione all'espansionismo sovietico e, ideologicamente, come parte di una più ampia lotta fra il "mondo libero" e il "mondo comunista".
Calcolata per difetto, la carneficina costò circa 1.500.000 tra morti, feriti e prigionieri tra i comunisti e circa 650.000 tra gli alleati. Ad essi vanno sommate le vittime civili, spesso barbaramente massacrate, ammontanti al almeno 250.000 morti.

1965-1972 Vietnam

La guerra del Vietnam venne combattuta tra il 1964 e il 1975 sul territorio del Vietnam del Sud e delle aree confinanti di Cambogia e Laos (leggi sotto, Guerra segreta), e in missioni di bombardamento (Operazione Rolling Thunder) sul Vietnam del Nord. Una parte delle forze in conflitto era la coalizione di forze composta da Vietnam del Sud, Stati Uniti, Corea del Sud, Thailandia, Australia, Nuova Zelanda, e Filippine. Dall'altra parte c'era la coalizione formata da Vietnam del Nord e Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam (FLN) conosciuto anche come Viet Cong, un movimento di guerriglia Nordvietnamita. L'Unione Sovietica e la Repubblica Popolare Cinese fornirono aiuti militari al Vietnam del Nord e FLN, ma non presero parte alla guerra con le loro truppe. La guerra fece parte di un più ampio conflitto regionale che coinvolse le nazioni confinanti di Cambogia e Laos, conosciuto come Seconda Guerra Indocinese. In Vietnam, questo conflitto è conosciuto come Guerra Statunitense (in vietnamita Chiến Tranh Chống Mỹ Cứu Nước, letteralmente Guerra contro gli statunitensi per salvare la nazione).

Guerra Segreta
Guerra Civile Laotiana (1962-1975), conosciuta anche come Guerra Segreta, era un termine usato per descrivere il fronte laotiano della Guerra del Vietnam. La Guerra Segreta è generalmente considerata uno dei particolari più importanti e complessi di quella guerra, con gli Stati Uniti e il Nord Vietnam che combattevano direttamente e per deleghe per l'influenza militare e politica in una regione del Laos che era considerata fondamentale per l'esito della Guerra del Vietnam e per il futuro dell'Asia Sudorientale.

Possiamo dire molte cose su questa guerra, fare un elenco infinito di vittime, dispersi, feriti e mutilati non solo fisicamente. Credo sia stato uno dei più traumatici del nostro tempo e ha dimostrato a Paesi come gli Stati Uniti che a volte bisogna lasciar perdere alcune problematiche, ma il perché sostanziale siano entrati in guerra è puramente politico sacrificando non solo dei giovani, ma intere generazioni.

In questa conflitto, anche se negativo, fu introdotta una novità rispetto alle altre (anche se già sperimentata nella 2° guerra mondiale con scarso successo) i Navy SEAL che sono le forze speciali d'elite della U.S. Navy, impiegate dal governo degli Stati Uniti d'America in conflitti e guerre non convenzionali, difesa interna, azione diretta, azioni anti-terrorismo ed in missioni speciali di ricognizione, in ambienti operativi prevalentemente marittimi e costieri. Avete presente Rambo? ecco...

1990-1991 1° Guerra del Golfo

La guerra del Golfo (2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991), detta anche prima guerra del Golfo in relazione alla cosiddetta seconda guerra del Golfo, è il conflitto che oppose l'Iraq ad una coalizione composta da 35 stati formatasi sotto l'egida dell'ONU e guidata dagli Stati Uniti, che si proponeva di restaurare la sovranità del piccolo emirato del Kuwait, dopo che questo era stato invaso dall'Iraq.
Il 2 agosto del 1990 il ra‘īs (presidente) iracheno Saddam Hussein invase il vicino Stato del Kuwait in nome di un'antica ma infondata pretesa di Baghdad di recuperare un territorio che sarebbe stato iracheno, malgrado prima della nascita dell'Iraq sia l'Iraq sia il Kuwait fossero stati parte non perfettamente distinguibili amministrativamente dei più vasti domini del Sultanato ottomano e che, comunque, l'Iraq avesse riconosciuto l'indipendenza del piccolo Emirato del golfo Persico allorché questi chiese ed ottenne di essere ammesso nella Lega araba. L'invasione provocò delle immediate sanzioni da parte dell'ONU che lanciò un ultimatum, imponendo il ritiro delle truppe irachene, la richiesta non conseguì risultati e il 17 gennaio 1991 iniziò la guerra nel Golfo, le operazioni di aria e di terra furono chiamate, dalle forze armate statunitensi, Operation Desert Storm motivo per cui spesso ci si riferisce alla guerra usando la locuzione "Tempesta nel deserto".

3-4 ottobre 1993 Battaglia di Mogadiscio (Somalia) (all'interno della Guerra civile Somala, leggi sotto)

Battaglia di Mogadiscio è il nome che, in paesi diversi, viene attribuito ad un combattimento di estese proporzioni avvenuto durante l'operazione di polizia internazionale Restore Hope in territorio della Repubblica di Somalia, che, iniziata sotto l'egida delle Nazioni Unite, ha visto accadere svariati scontri a fuoco di elevata intensità, che coinvolsero truppe statunitensi, italiane, pachistane, e di ogni nazione partecipante all'operazione.
Tra questi, tre in particolare si elevarono (per intensità e vittime) al di sopra degli altri (che costituivano il quotidiano stillicidio del popolo somalo e di chi aveva cercato di portare loro aiuto); gli ultimi due assursero al ruolo poco felice di vere e proprie battaglie, con il concorso di unità meccanizzate, centinaia di soldati e vari velivoli di appoggio da parte delle forze Unosom, contro migliaia di miliziani armati di armi automatiche, mitragliatrici e razzi anticarro, oltre che dell'uso strumentale della popolazione civile (come scudo umano).

Qui vi rimando ad un film spesso citato in questo WIP... "Black hawk down" di Ridley Scott del 2001.

1960-2004 Guerra civile somala

Nel 1964 e nel 1977 la Somalia combatte due guerre contro l'Etiopia (governata da cristiani). Le guerre non erano tuttavia di matrice religiosa, ma territoriale. Era infatti conteso il territorio che era popolato da somali ma rimasto all'Etiopia in seguito alla divisione delle terre colonizzate effettuata dalla Gran Bretagna nella seconda metà dell'Ottocento. Il territorio di Ogaden è rimasto poi all'Etiopia ed il governo somalo ha successivamente deciso di abbandonarne la rivendicazione. Nel 1969, un colpo di stato militare portò al potere il generale Siad Barre. Fra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni '80 iniziarono a formarsi organizzazioni di guerriglia ostili al regime di Barre. Ebbe così inizio un'epoca di guerra civile intermittente che, sebbene con diversi contendenti, perdura ancora oggi. Nel 1991 Barre fu estromesso; la lotta per il potere che ne seguì contrappose diversi gruppi tribali, in un nuovo crescendo di violenza accompagnato peraltro da una terribile carestia. Nello stesso anno, l'ex Somaliland annunciò la propria secessione, un evento che diede origine a nuovi scontri. l conflitto divenne sempre più confuso e violento, culminando nella Battaglia di Mogadiscio, che aumentò l'ostilità della popolazione locale. Gli americani si ritirarono nei primi mesi del 1994, provocando il fallimento della missione UNOSOM. Nel 1995 l'ONU, incapace di far fronte alla situazione, ritirò le proprie forze (nella missione "Restore Hope", partecipava anche l'Italia). Il periodo fu caratterizzato dalle violenze dei "Signori della guerra", i temibili capi-clan che sottomisero la popolazione e che costrinsero alla fuga, nel 1994, anche i caschi blu dell'ONU e i marine americani. Essi imperversarono per anni in gran parte del sud del Paese (la zona fertile ed agricola della Somalia). Verso la fine degli anni novanta ci fu un momento di scambi diplomatici importante, che incluse un accordo fra ventisei fazioni (1997), la Conferenza di pace di Gibuti (2000), e la Conferenza di pace di Mbagathi (2002).

Vi ricordo anche che in questo periodo storico persero la vita dei civili importanti per la loro storia e dinamica. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, la prima una delle più importanti giornaliste italiane del nostro periodo in territorio di guerra. Ancora non è chiara la dinamica o la colpa del presunto assassinio.

1996-1999 Kosovo (tramite NATO)

La guerra del Kosovo fu un conflitto armato riguardante lo status della provincia autonoma serba del Kosovo, allora compresa nella disciolta Repubblica federativa di Iugoslavia (Iugoslavia). Il Kosovo, popolato in maggioranza da cittadini di etnia albanese, era entrato in tensione con la Serbia e contribuì al disfacimento della federazione iugoslava, già avviato con la fuoriuscita prima della Slovenia e poi della Croazia, nel quadro di nazionalismi contrapposti che ha segnato e segna le vicende balcaniche a cavallo tra il XX e il XXI secolo. In quel clima e con il nascere e crescere dei vari nazionalismi l'insofferenza aveva cominciato a sfumare, in alcune frange, dalle rivendicazione autonomiste a quelle indipendentiste. Già dopo la concessione dello status di autonomia alla provincia cossovara gli appartenenti all'etnia albanese (che si distinguono tra i musulmani e i cristiani) dimostrarono (inizi degli anni ottanta) che con questa autonomia non si sarebbero accontentati. A quell'epoca l'unica repubblica dell'allora Jugoslavia ad aver concesso una forma di autonomia alle proprie minoranze era appunto la Serbia; di preciso si trattava della Vojvodina al nord e del Kosovo e Metochia al sud. Nonostante questo lo slogan Kosovo republika cominciò a farsi sentire sempre di più nelle manifestazioni di piazza a Pristina e in altre parti del Kosovo. Gli albanesi, infatti, chiedevano che il Kosovo diventasse la settima repubblica della Iugoslavia socialista e, quindi, che si distaccasse dalla Serbia. Così facendo il Kosovo avrebbe potuto fare come la Slovenia e la Croazia, cioè al momento opportuno dichiarare l'indipendenza senza dover fare i conti con Belgrado. Il conflitto precipitò alla fine degli anni ottanta: nel marzo del 1989 l'autonomia della provincia risalente alla costituzione della Repubblica iugoslava di Tito (che era una repubblica federativa con diritto di secessione unilaterale delle varie repubbliche federate ma non anche delle province autonome) venne revocata su pressione del governo serbo guidato da Slobodan Milošević visto il precipitare della situazione. Fu, tra l'altro, revocato lo status paritario goduto dalla lingua albanese-cossovara (fino ad allora lingua co-ufficiale nel Kosovo accanto al serbo-croato), chiuse le scuole autonome, rimpiazzati funzionari amministrativi e insegnanti con serbi o persone fedeli (o ritenute tali) alla Serbia. Dal 1989 al 1995 la maggioranza della popolazione d'etnia albanese del Kosovo mise in atto una campagna di resistenza non violenta sotto la guida del partito LDK e del suo leader Ibrahim Rugova. Dopo la fine della guerra in Bosnia-Erzegovina, tra i cossovari (in maggioranza musulmani) nacquero e si rafforzarono in breve tempo formazioni armate (sovente guidate da veterani di quella guerra) con dichiarati intenti indipendentisti.
La guerra del Kosovo si può dividere in due fasi distinte:

1. 1996 - 1999: furono i separatisti albanesi dell'UÇK (Ushtria Çlirimtare e Kosovës o KLA, Kosovo Liberation Army, "Esercito di liberazione del Kosovo") contro le postazioni militari e contro le entità statali. Successivamente ci fu una repressione sempre più dura da parte della polizia e, più tardi, da parte di forze paramilitari ispirate da estremisti serbi.

Edificio governativo distrutto a Belgrado.
2. 1999: intervento NATO contro la Serbia. Per tutto il 1998, mentre la guerriglia sul terreno si espandeva e la repressione delle forze di sicurezza serbe si faceva via via più pesante e sanguinosa, la NATO adottò una politica di dissuasione e minaccia contro il governo della Repubblica federale iugoslava guidato da Slobodan Milošević.
Esercitando forti pressioni, l'Alleanza atlantica ottenne l'avvio dei negoziati di Rambouillet, che si conclusero positivamente nonostante la resistenza dei rappresentanti dell'UÇK a firmare un documento nel quale era formalmente garantita l'autonomia del Kosovo, ma non la sua piena indipendenza. Tale resistenza fu superata grazie alle pressioni degli USA, che godevano di grande prestigio presso l'UÇK e la delegazione Cossovara grazie alla loro politica di sostegno. Alla ripresa di Parigi, di lì a pochi giorni dalla conclusione di Rambouillet - una sessione non politica che avrebbe dovuto occuparsi degli aspetti attuativi e organizzativi dell'accordo - la delegazione serba abbandonò sin dall'inizio la seduta rimettendo in discussione gli esiti politici di tutta la trattativa, dichiarando che non accettava più quella che considerava una indipendenza di fatto mascherata da autonomia. I serbi si sentirono presi in giro e provocati.

Lasciamo perdere alcune innovazioni come le mine anti-carro e anti-uomo, di cui l'Italia è stato uno dei maggiori produttori, che hanno preso poi piede nelle guerre a seguire causando molti mutilati e vittime tra i civili


2001 Invasione statunitense dell'Afghanistan

L'Invasione statunitense dell'Afghanistan è iniziata nell'ottobre 2001, in risposta agli attentati dell'11 settembre 2001 (leggi sotto) contro gli Stati Uniti. Segna inoltre l'inizio della guerra al terrorismo, il cui obiettivo è quello di catturare il leader di al-Qaeda, Osama Bin Laden. L'Alleanza del Nord, formata dai gruppi afghani ostili ai Talebani, ha fornito la maggior parte delle forze di terra, mentre gli USA e la NATO hanno fornito, nella fase iniziale, supporto tattico, aereo e logistico. Nella seconda fase, dopo la riconquista di Kabul, le truppe occidentali hanno aumentato la loro presenza anche a livello territoriale. Negli Stati Uniti la guerra è conosciuta anche col nome militare di Operazione Enduring Freedom.
Scopo ufficiale dell'invasione è di distruggere al-Qaeda, negando la possibilità di circolare liberamente all'interno dell'Afghanistan attraverso il rovesciamento del regime talebano.

E' stata la reazione logica secondo la teoria del karma dove ad un'azione corrisponde una reazione ed è stata così lampante e tremenda la reazione degli USA (forse anche giusta) dove si è visto però calpestata quella che era una delle autorità più importanti e neutrali del mondo cioè l'ONU.

11 settembre 2001
Gli attentati dell'11 settembre 2001 sono stati quattro attacchi suicidi da parte di terroristi di al-Qaida contro obiettivi civili e militari nel territorio degli Stati Uniti d'America.
La mattina dell'11 settembre 2001, 19 affiliati all'organizzazione terroristica di matrice islamica al-Qaida dirottarono quattro voli civili commerciali. I dirottatori fecero intenzionalmente schiantare due degli aerei sulle torri 1 e 2 del World Trade Center di New York, causando poco dopo il collasso di entrambi i grattacieli e conseguenti gravi danni agli edifici vicini. Il terzo aereo di linea fu fatto schiantare dai dirottatori contro il Pentagono. Il quarto aereo, diretto contro il Campidoglio o la Casa Bianca a Washington, si schiantò in un campo vicino Shanksville, nella Contea di Somerset (Pennsylvania), dopo che i passeggeri e i membri dell'equipaggio ebbero tentato di riprendere il controllo del veivolo. Oltre ai 19 dirottatori, vi furono 2974 vittime come conseguenza immediata degli attacchi, mentre i dispersi furono 24. La gran parte delle vittime erano civili, appartenenti a 90 diverse nazionalità. Gli attacchi ebbero grandi conseguenze a livello mondiale: gli Stati Uniti d'America risposero dichiarando la "Guerra al terrorismo" e lanciando una invasione nell'Afghanistan controllato dai Talebani, accusati di aver volontariamente ospitato i terroristi. Il parlamento statunitense fece passare lo USA PATRIOT Act mentre altre nazioni rafforzarono la loro legislazione anti-terroristica, incrementando i poteri di polizia. Le borse rimasero chiuse per quasi una settimana, registrando enormi perdite subito dopo la riapertura, con quelle maggiori fatte registrare dalle compagnie aeree e di assicurazioni. L'economia della Lower Manhattan si fermò per via della distruzione di uffici del valore di miliardi di dollari. I danni subiti dal Pentagono furono riparati dopo un anno, e un piccolo monumento commemorativo fu costruito sul luogo. La ricostruzione del World Trade Center è invece stata più problematica, a seguito di controversie sorte riguardo i possibili progetti e sui tempi necessari al loro completamento. La scelta della Freedom Tower per la ricostruzione del sito ha subito ampie critiche, conducendo all'abbandono di alcune parti del progetto originario.

Questo evento ha cambiato anche la nostra vita sotto molti aspetti, ma non è stato l'unico caso isolato, possiamo dire che è stata la "goccia che ha fatto traboccare il vaso"... Osama Bin Laden non ha organizzato solo questo orribile evento, ma una lista molto lunga dal 1995 iniziando così quella che viene definita la "guerra santa" e tutto perché l'esercito USA (finanziatore a suo tempo attraverso i Servizi Segreti pakistani, nel conflitto afgano e la nascita del MAK di cui ne fece parte dal 1979-1988) occupava territori e aiutava il suo paese natale. Lamentando proprio questo fatto in occasione della Guerra del Golfo del 1991 dichiarando un'eccessiva dipendenza militare del suo paese nei confronti degli Stati Uniti.

2003 2° Guerra del Golfo

La guerra d'Iraq, o seconda guerra del Golfo, iniziò il 20 marzo 2003 con l'invasione dell'Iraq da parte di una coalizione formata da Stati Uniti d'America, Regno Unito, Australia, e Polonia, con contributi minori da parte di altri stati, tra cui l'Italia. Essa era stata preceduta da una lunga ostilità armata (iniziata nel 1990 con la guerra del Golfo) fra l'Iraq del dittatore Saddam Hussein e molti altri Stati (USA in primis).
Le truppe della coalizione prevalsero facilmente sull'esercito iracheno, tanto che il 1º maggio 2003 il presidente statunitense Bush proclamò concluse le operazioni militari su larga scala. Tuttavia, nonostante numerosi Paesi si siano uniti alla coalizione inviando contingenti militari, il conflitto prosegue. Esso si è trasformato in una guerra civile che vede da una parte le forze internazionali e il nuovo governo iracheno (e le milizie curde e sciite che lo appoggiano) e dall'altra un movimento di resistenza forte soprattutto nelle province centrali a prevalenza sunnita, di cui fanno parte blocchi disparati che vanno da ex-membri del partito Baʿth e dell'esercito, a gruppi religiosi, etnici o tribali e a gruppi apertamente terroristici legati ad al-Qāʿida. Dopo un drammatico incremento della violenza fra l'inizio del 2006 e la metà del 2007, durante il quale le tattiche di guerriglia e terrorismo adottate dalla resistenza hanno spinto sempre più nel caos buona parte dell'Iraq, negli ultimi mesi si è assistito ad un leggero miglioramento della situazione militare, per via dell'incremento delle truppe USA e della capacità del nuovo comandante americano (gen. Petraeus) di spezzare l'unità della resistenza sunnita attraverso alleanze con le sue componenti "tribali". Tuttavia lo stesso comando americano ammette che queste misure non sono sostenibili nel lungo periodo.
I tentativi di porre fine allo scontro attraverso un processo politico (come le elezioni del 2005) non hanno avuto esito: dopo la vittoria alle urne, sciiti e curdi hanno persino esacerbato il conflitto introducendo nella nuova costituzione misure contrarie agli interessi sunniti. I governi che si sono succeduti sono deboli ed incapaci di controllare persino i propri sostenitori: gli scontri armati fra milizie "filo-governative" (come a Basra, teatro di uno scontro fra fazioni sciite, o a Kirkuk, contesa fra Sciiti e Curdi) sono frequenti. Questi scontri e quelli con la resistenza sono accompagnati da episodi di pulizia etnica, che hanno spinto alcuni milioni di iracheni a fuggire dalle proprie case. Recentemente la situazione irachena è stata resa ancora più intricata da alcune incursioni turche nel nord del Paese, giustificate dall'asilo offerto dai Curdi iracheni a membri di organizzazioni (come il PKK) che sarebbero responsabili di atti terroristici in Turchia.
I costi umani della guerra non sono chiari: l'unico numero noto con una certa precisione è quello delle perdite della coalizione (4.188 morti ed oltre 28.000 feriti fino al 1 dicembre 2007), mentre per le perdite irachene si va dai circa 30.000 morti cui ha accennato il presidente Bush in un discorso del dicembre 2005, ai circa 650.000 stimati in uno studio apparso nell'ottobre 2006 sulla rivista medica Lancet.

Queste le ho escluse....

1775-1783 Guerra di indipendenza americana
1846-1848 Guerra messicano-americana
1861-1865 Guerra di secessione americana
1898 Guerra ispano-americana (Caraibi e Oceano Pacifico)

Matteo Migliorini

Show-Reel November 2008



http://www.sharecg.com/v/30525/Animation/Matteo-Migliorini-Showreel-2008-final-version